Domenica della Festa della Santa Famiglia

La festa della Santa Famiglia è, anzitutto, la celebrazione del mistero dell’Incarnazione di cui essa evidenzia la concretissima realtà.

Portato nel grembo di una donna, il Figlio di Dio, si è formato ed è nato come tutti i bambini. Durante gli anni di quella che viene chiamata la “vita nascosta” Gesù è cresciuto come gli altri bambini in condizioni simili alle loro, in una famiglia che apparentemente non si distingueva in nulla dalle altre.

Egli ha ricevuto dai suoi genitori e dal suo ambiente un’educazione come tutti gli altri ragazzi di Nazareth. È da loro che ha imparato, cominciando a balbettare, le parole della lingua nella quale avrebbe annunciato in seguito la buona novella e rivelato i segreti del Padre.

E, infatti, l’evangelista Luca ci presenta oggi uno dei quadri più significativi della fede della Santa Famiglia e della volontà di Maria e Giuseppe di educare il piccolo Gesù, secondo la legge dei padri nell’obbedienza delle prescrizioni della Legge stessa.

Questi Santi Genitori, al pari di Zaccaria ed Elisabetta, camminano irreprensibili davanti al Signore, obbedienti alle prescrizioni della Torah. Maria e Giuseppe vivono profondamente innestati nel credo del popolo eletto e da loro e dall’ambiente che lo circonda, Gesù impara a vivere la relazione con Dio e l’appartenenza ad Israele.  

Essere genitori del Figlio di Dio fatto uomo non porta i due Giovani Sposi a sentirsi superiori agli altri e a misconoscere le pratiche rituali della tradizione di Israele, ma a viverle con maggiore consapevolezza e responsabilità.

Ed è per questo che Maria e Giuseppe portano il Bambino al tempio, “per presentarlo al Signore” . Tale finalità indicata puntualizza che i Santi Sposi hanno il desiderio di non trattenere per sé il Dono ricevuto da Dio, ma restituirlo al Signore.

Gesù venuto nel mondo a fare la volontà del Padre, trova che i suoi Genitori condividono con Lui l’intenzione di realizzare, ciascuno secondo differenti compiti, il medesimo progetto per la salvezza degli uomini. 

Maria e Giuseppe vivono di meraviglia e di stupore, sanno di non sapere tutto, ma accolgono di vivere nel mistero e di lasciarsi portare da Dio.

È questo che anche noi dobbiamo imparare, permettendo allo Spirito Santo di guidare i nostri passi e spingerci interiormente a riconoscere la presenza di Dio nella storia del mondo… nella mia storia.