Festa del Battesimo del Signore
La celebrazione del Battesimo di Gesù è stata iscritta nel calendario romano solo nel 1960 ed è stata fissata alla data attuale (domenica dopo l’Epifania) nel 1969. Allora, il lezionario prevedeva un Vangelo proprio per ogni anno del ciclo liturgico, ma una stessa prima e seconda lettura per i 3 anni. Nella seconda edizione (1981) ogni anno liturgico è stato dotato di letture bibliche proprie.
Nonostante la loro diversità, e addirittura le loro esitazioni, il complesso delle tradizioni liturgiche ha colto la grande importanza di ciò che accadde sulle sponde del Giordano quando Gesù andò a farsi battezzare da Giovanni.
Alla luce di ciò che dicono i Vangeli questa convergenza non sorprende.
Matteo riferisce dettagliatamente il battesimo di Gesù. Marco e Luca si accontentano di ricordarlo.
Giovanni, infine, lo cita in occasione della chiamata dei primi discepoli. Ma tutti, ognuno a modo suo, hanno ritenuto che in quel momento Gesù ha beneficiato di una manifestazione divina che lo ha designato come “Figlio amato” inviato dal Padre.
In Marco lo stile della narrazione del Battesimo è molto succinto e ritmico, pieno di richiami all’Antico Testamento. È una sintesi catechetica intesa ad annunciare in modo globale il significato della presenza nel mondo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Invece di parlare dell’Incarnazione Marco ci presenta Gesù che giunge da Nazareth in Galilea per farsi battezzare: Gesù si presenta in tutto solidale con noi. Gesù in fila con tutti gli uomini peccatori. Dio sta con noi e non solo in modo generico; sta con noi da una parte ben precisa, nella parte più profonda di noi stessi: nel nostro essere peccatori.
Così inizia il suo ministero.
Dopo la sua immersione, simbolo della morte, inizia una vita nuova. Come alla sua morte si squarcerà il velo del tempio, così ora si squarcia il cielo e scende su di Lui lo Spirito.
Egli che si è fatto solidale con i peccatori, che si immerge nella morte, è il Messia atteso ma la voce del Padre che lo rivela come Figlio amato fa di Lui anche l’inatteso per noi cioè il Figlio di Dio.
Qui ci è data tutta la struttura del cammino di Gesù e del cristiano, cammino inverso di quello di Adamo: il cammino dell’umiliazione che porta all’esaltazione.
È la logica di tutto il Vangelo dove il “primo sarà l’ultimo e servo di tutti”.