III Domenica di Quaresima

Il dono della legge sul Sinai inaugura una tappa fondamentale della storia biblica. Lo scopo dei comandamenti è questo: servono a non farci precipitare e a vivere una relazione meravigliosamente bella con Dio e il prossimo. 

Nella luce di quanto detto si comprende il gesto vigoroso di Gesù che ci racconta oggi l’evangelista Giovanni.

Si era nella vicinanza della Pasqua dei giudei e per questa festa erano soliti convenire a Gerusalemme da ogni parte del mondo in un numero che a volte superava i due milioni di persone.

Ognuno doveva versare la tassa al tempio (corrispondente al salario di due giornate di lavoro) che però doveva pagare in valuta locale. Era necessario, quindi, cambiare la moneta nei cortili del tempio e nel cambio, i cambiavalute spillavano a quella povera gente una quantità di moneta pari al salario di un’altra giornata di lavoro.

Quasi tutti i pellegrini volevano offrire un sacrificio per il tempio. Le vittime però dovevano essere dichiarate idonee da esperti del tempio. Se venivano acquistate fuori erano certamente dichiarate non idonee per cui bisognava acquistarle nel recinto del tempio, pagandole tre volte il prezzo normale.

Gesù reagisce, quindi, all’ingiustizia commessa e reagisce all’idea che bisogna presentarsi a Dio con vittime e offerte, quasi fosse necessario pagare il suo favore.

Dio è amore.

Tutto quello che vuole dall’uomo è che riconosca questo suo amore gratuito e vi corrisponda amando il Signore sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi.