III Domenica di Pasqua

Il brano di Luca di oggi che segue quello dei discepoli di Emmaus, ha stretti legami con l’apparizione agli Apostoli, assente Tommaso, raccontata da Giovanni e ascoltata domenica scorsa.

Il testo originale di Luca ci dice che Gesù si rende visibile e non che venga da altrove.

Egli, infatti, era già in mezzo ai suoi riuniti nel suo nome, ma in modo invisibile.

Ad un certo punto si rende presente in modo visibile e li saluta: “Pace a voi”.

Essi credevano di vedere un “fantasma”. Sono sconvolti e muti. Solo la parola di Gesù riporta alla realtà, anche se a loro non basta risentire la sua stessa voce.

 Allora Gesù fa qualcosa di cui essi hanno esperienza: legge nei loro cuori.

“Perché sorgono dubbi nel vostro cuore?”.

Sembra proprio lui ma non riescono a spiegarsi il suo rendersi visibile e invisibile in modo improvviso. Essi non sono ancora convinti che il Crocifisso e il Risorto sono la stessa persona.

Gesù allora li invita a guardare e a toccare per capire che non è puro spirito e mentre diceva questo mostrava loro le mani e i piedi. Ed ecco che scoppia la gioia.

Messo in chiaro che il Crocifisso è il Risorto, i testimoni oculari per diventare servitori della Parola hanno bisogno di rileggere in modo corretto gli eventi di Gesù di Nazareth, ora il Signore Risorto, e di essere fortificati dallo Spirito Santo. 

Ed ecco che Gesù si fa loro catecheta e non si limita, come nel racconto precedente a confrontare Mosè, Profeti e Salmi con i fatti della Passione, ma ricorda anche ai suoi discepoli che li aveva preavvisati con i suoi “annunci della passione”. 

Ora ricordando quelle sue parole e aiutandoli a capire, fa loro comprendere che tutto quello che lo riguarda si è compiuto e che manca ancora solo una cosa: la predicazione della conversione e del perdono dei peccati a tutte le genti.

Ciò è affidato ai suoi discepoli: “Di queste cose voi sarete testimoni”… di queste cose noi dobbiamo essere testimoni.