VI Domenica di Pasqua

Amare ed essere amati è il desiderio più profondo; è il bisogno più vitale dell’uomo e della donna fin dalla più tenera infanzia ed in tutte le età della vita.

Ma che cos’è l’amore?

Sicuramente non può essere descritto cosa sia l’amore, perché qualunque definizione non potrà mai esprimerlo in pienezza.

E allora ci lasciamo aiutare in questa sesta domenica di Pasqua dall’ apostolo Giovanni che nella sua prima lettera afferma in modo solenne: “Dio è Amore” (1Gv 4,8).

Amare significa quindi entrare in sintonia con Dio, anzi, significa avere gli stessi sentimenti di Dio. Con l’amore che Dio dona,  Egli apre l’accesso a sé stesso. 

L’atto più straordinario dell’amore di Dio consiste nell’aver mandato il suo Figlio. L’amore di Dio ha questo dinamismo: agisce nei cristiani, è dietro la missione di Gesù e si identifica con Dio stesso. 

L’amore di Dio è strettamente legato alla rivelazione di Gesù Cristo. Il Lui e in nessun altro o in nessun altra parte Dio ha rivelato il suo amore, e lo ha fatto in modo speciale perché come ci dice espressamente l’apostolo Giovanni, Gesù è “vittima di espiazione per i nostri peccati” cioè Dio esprime il suo amore nel Figlio donato per noi nonostante il peccato ci fa “lontani” da Lui. 

Gesù ci fa capire che il nostro amore non deve essere soltanto amore affettivo, un sentimento superficiale, ma un amore effettivo, un amore che si manifesta nell’osservare i suoi comandamenti.

Egli ci chiede di osservare i suoi comandamenti che si riassumono in uno solo: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”.

Per amare come Gesù ci ama dobbiamo accogliere in noi il suo cuore.

L’Eucaristia ha lo scopo di mettere in noi il cuore stesso di Cristo in modo che tutta la nostra vita sia guidata dai suoi stessi sentimenti ed ecco perché vuole che gli siamo amici.

Vuole, cioè, che entriamo in una meravigliosa e straordinaria confidenza con Lui