XI Domenica del Tempo Ordinario
Oggi la liturgia ci offre insegnamenti di fiducia e coraggio. Tutte le tre letture vanno in questa direzione.
Nella nostra vita ci sono circostanze che mettono in crisi la nostra fiducia e ci spingono al pessimismo. Abbiamo bisogno, oggi come non mai, quindi, di accogliere questo insegnamento di fiducia.
Dobbiamo riprendere coraggio, perché il Signore è più forte di qualsiasi altra potenza, e noi lo sentiamo presente nel nostro essere come una forza meravigliosa se lo accogliamo con fede.
Il profeta Ezechiele parla di una situazione di grande prova per Israele: l’esilio. Il profeta allora per infondere fiducia dà l’immagine di un ramoscello molto piccolo che Dio pianta e diventa un cedro magnifico. Dio capovolge le situazioni.
Anche il Vangelo ci parla di qualcosa di molto insignificante: il seme.
Tuttavia ha un dinamismo vitale in sé.
E Gesù osserva che la Parola di Dio è come il seme poiché ha in sé una forza vitale capace di vincere gli ostacoli.
Il Signore ha gettato il seme della sua Parola nella nostra esistenza umana. Questo seme produrrà sempre frutto.
La Chiesa inizia proprio come seme molto umile e modesto: un granellino di senape.
Ma sono proprio gli ostacoli che la rafforzano poiché il segreto di tutto, il segreto della vittoria è l’amore di Cristo.