V Domenica di Quaresima – 6 Aprile 2025

Dalle parole ai fatti, dalla parabola del Padre misericordioso all’attuazione di quella misericordia che fa di Dio un Padre.
Oggi la liturgia, nel vangelo di Giovanni, ci pone di fronte ad un mini-dramma in due atti o due scene. La prima scena ha molti personaggi: gli accusatori, la donna, Gesù; la seconda solo due: Gesù e la donna.
Gesù sta insegnando. Improvvisamente il cerchio si apre per far passare una donna spintonata dai farisei che gridano contro di lei. Gliela mettono di fronte e si dispongono intorno a loro. Non erano venuti per chiedere il suo parere ma per tendergli un tranello: se dice di non lapidarla si mette contro la legge di Mosè e potrà essere accusato come trasgressore; se dice di lapidarla, perderà finalmente quell’aura di maestro buono, pietoso con i peccatori. Gesù non proferisce parola ma si china a scrivere per terra. Alla fine alza lo sguardo e usa una di quelle frasi lapidarie che arrivano diritte al cuore: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Con questa frase egli solleva il coperchio della coscienza di ognuno dei presenti i quali cominciano a dileguarsi forse spaventati dall’idea che Gesù volesse aiutare a scavare nella loro vita passata.
Seconda scena: Gesù e la donna. Il tribunale si è svuotato, sono rimasti solo giudice e imputata. Gesù si alza guarda la donna e chiede dove sono tutti e se nessuno l’avesse condannata e poi aggiunge: “Nemmeno io ti condanno, va e d’ora in poi non peccare più”.
Passato il terrore, la donna sente quello sguardo di misericordia come un balsamo che scende nel cuore.