II Domenica di Pasqua
Oggi seconda domenica di Pasqua, è detta anche domenica in Albis (i neo battezzati deponevano l’alba o veste bianca che avevano indossato nella veglia pasquale), ed anche domenica della Divina Misericodia (istituita da s. Giovanni Paolo II secondo le indicazioni date da Gesù stesso a s. Faustina Kowalska).
Dopo l’incontro personale con Maria di Magdala, Giovanni l’evangelista ci riporta quello comunitario e mette in rilievo i grandi doni del Risorto: la pace e la gioia, lo Spirito e il perdono.
La comunità riconosce il Signore dalle sue ferite che restano sempre aperte per accogliere tutti. Per usare un’espressione meravigliosa di d. Tonino Bello “le ferite di Cristo diventano per noi feritoie” dove troviamo riparo.
Egli oggi non nasconde le sue ferite, anzi quasi le esibisce: il foro dei chiodi, toccalo; lo squarcio del costato, entraci con la tua mano.
Ferite che non ci saremmo aspettati, pensavamo che la Pasqua avrebbe rimarginato per sempre le ferite del venerdì santo. E invece non è così. Da esse però ora non sgorga più sangue ma scaturisce la luce e la misericordia di chi ama e la gioia di chi è amato.
Noi, come Tommaso, non c’eravamo il giorno di Pasqua. E allora Gesù si fa vedere prima di tutti a Tommaso detto Didimo che significa gemello. Probabilmente anche noi siamo gemelli di Tommaso a causa della nostra fatica a credere. Gesù si propone a Tommaso con pochi verbi: guarda, metti, tocca. E nella mano tremante di Tommaso mentre si avvicina ai segni della Passione, ci sono le nostre mani.
Accettando la testimonianza di quelli che hanno visto, facciamo anche noi la loro stessa esperienza che diventa l’esperienza di Tommaso: tocchiamo e siamo toccati dalle sue ferite d’Amore.
Mi piace pensare che Tommaso nel pronunciare quell’atto di fede sia caduto in ginocchio con gli occhi gonfi di lacrime davanti al Risorto, così come anche io guardando nell’Eucaristia i segni della Passione ma anche della Gloria di Cristo, cadendo in ginocchio davanti a Gesù con stupore e gioia grande posso dire con Tommaso:
MIO SIGNORE E MIO DIO!