I Domenica di Avvento

Inizia un nuovo anno liturgico. 

L’anno liturgico è il ciclo di tempo nel quale la chiesa ripercorre tutto il mistero di Cristo, dalla sua nascita al suo ritorno alla fine dei tempi. Dentro questo periodo ci sono periodi più brevi come le quattro settimane d’avvento che iniziamo oggi in preparazione al Natale. 

Il Vangelo che leggeremo in questo secondo anno del ciclo liturgico triennale è quello di Marco.

Secondo una tradizione che trova numerose conferme negli scritti del Nuovo Testamento, Marco fu discepolo e interprete di Pietro, di cui mise per iscritto i ricordi e la predicazione.

Il suo racconto si basa dunque su un testimone oculare di eccezionale importanza. Scrisse quasi certamente a Roma, dove Pietro fu attivo negli ultimi anni della sua vita.

Il suo Vangelo fu il primo, in ordine di tempo, ad essere scritto.

La liturgia oggi ci presenta di Marco la parte finale del discorso escatologico di Gesù, caratterizzata da una parabola sulla vigilanza.

Come in tutto il discorso ultimo, Marco non dà particolari circa gli eventi futuri.

Dice invece alla comunità quale deve essere il suo atteggiamento di fronte al Signore che certamente viene.

Il ritorno del Signore non è un avvenimento che essa deve subire passivamente, ma qualcosa che incide in modo determinante sul suo modo di agire oggi.

Questa parabola sintetizza in due punti l’insegnamento di una corretta attesa di Gesù.

Il primo ci richiama ad una vigilanza attenta, come il portiere che deve vigilare nell’attesa che il padrone torni.

Il secondo ci richiama ad una fedeltà responsabile nell’assenza del Signore.

È necessario non cadere nelle tentazioni di chi attende a lungo: noia e stanchezza che uccidono la vigilanza dello spirito. Ecco perché si insiste molto sulla vigilanza.

Forse anche a noi verrebbe da dire in questo momento: “Perché dormi, Signore?” (Sal 44,24); o magari: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” (Sal 22,1); o ancora: “Perché Signore ci lasci vagare lontano dalle tue vie?” come oggi grida Isaia nella prima lettura.

Ma Dio non dimentica. Egli viene incontro a tutti coloro che si rivolgono a Lui, giusti e peccatori.