IV Domenica di Avvento

Per introdurci a celebrare il mistero della nascita del Figlio di Dio, non poteva esserci in questa ultima domenica d’avvento, personaggio più illustre della Vergine Madre.

Nei racconti dell’infanzia di Gesù, l’annunciazione dell’angelo a Maria rappresenta uno dei quadri più significativi per comprendere la collaborazione che Dio chiede ad ogni discepolo, nella realizzazione del suo progetto di salvezza.

I racconti lucani svelano il compimento delle antiche promesse fatte ad Israele e rivelano che solo l’obbedienza della fede da parte dell’uomo permette a Dio la trasformazione e il rinnovamento della storia. 

L’evangelista Luca stende i racconti dell’infanzia di Gesù attingendo ad una tradizione propria e, nel suo lavoro, li lega alla nascita del Battista.

L’evangelista Luca disegna la scena dell’Annunciazione sugli schemi delle vocazioni dell’Antico Testamento. La visita dell’angelo, però, rappresenta un evento unico nel suo genere e determina una trasformazione della relazione tra Dio e gli uomini. 

La prima cosa che si nota è il dialogo nel racconto di Luca. Gabriele dialoga con Maria la quale accoglie questa possibilità che le viene offerta, senza chiudersi al nuovo, facendosi spazio al mistero di Dio che le viene donato.

Dialogo dice dono gratuito, relazione condivisa, capacità di farsi raggiungere e di raggiungere, di incontrare e di essere incontrati, e di parlare con saggezza, di decidere con discernimento e di scegliere.

Dio sceglie di parlare con l’uomo partecipandogli la sua vita, come puro dono di grazia, non impone il suo volere, ma interpella la sua creatura, guidandola nel comprendere il suo progetto di salvezza.

Luca ci dona la possibilità di sollevare il velo sul segreto della vita della Vergine Madre perché anche noi attraverso il testo evangelico, siamo chiamati a vivere la sequela di Cristo con l’incondizionata e totale disponibilità di Maria : “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.