Testimonianze opere di Misericordia

Nell’Antico Testamento troviamo testimonianze concrete di opere di misericordia che ispireranno poi nel Nuovo Testamento l’elenco delle opere di misericordia corporale e spirituale.

Nel libro del profeta Isaia si trovano atti precisi di realizzazione della misericordia.

<<Non è forse questo il giudizio che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami dal giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?>> (Is. 58, 6-7)

Nel profeta Isaia troviamo ancora il grande proclama sulla missione del profeta e delle sue opere, che poi Gesù farà sua. (Lc. 4,16-21; 7, 22) : Lo Spirito del Signore, Dio, è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione ai prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti. (Is. 61, 1ss).

Nel discorso di difesa della propria condotta, Giobbe ricorda i suoi atti di benevolenza con queste parole: << Non ho mai rifiutato quanto brama il povero, né ho lasciato languire gli occhi della vedova; mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che mangiasse l’orfano…. Se mai ho visto un misero privo di vesti, o un povero che aveva di che coprirsi…. Se contro un innocente ho alzato la mano perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava, mi si stacchi la spalla dalla nuca>>. (Gb. 31, 16-17; 19, 21-22).

Ben Sira, autore del libro sapienziale che prenderà il suo nome (Siracide), ricorda queste opere: <<Al povero stendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione. La tua generosità si estenda ad ogni vivente e al morto non negare la tua grazia. Non evitare coloro che piangono e con gli afflitti mostrati afflitto. Non indugiare a visitare un malato, perché per questo sarai amato>>. (Sir. 7, 32-35)

Tobia aggiungerà, all’elenco delle opere di misericordia, l’azione di seppellire i morti. <<Al tempo di Salmanasaar facevo spesso l’elemosina a quelli della mia gente, donavo il pane agli affamati, gli abiti agli ignudi e, se vedevo qualcuno dei miei connazionali morto e gettato dietro le mura di Ninive, io lo seppellivo. Seppellii anche quelli che aveva uccisi Sennacherib quando tornò fuggendo dalla Giudea…. Io sottraevo i loro corpi per la sepoltura>> (Tb.1, 16-18)

 

Nel Vangelo lo sguardo di misericordia di Gesù si rivolge alle moltitudini: <<Vedendo le folle, ne ebbe compassione>> (Mt. 9,36).

<<Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro>> (Mt. 14,14)

<< Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare>> (Mt. 15,32).

La prospettiva della misericordia, propria della storia della salvezza, è ampiamente documentata nei due cantici dell’infanzia di Gesù, secondo Luca: nel Magnificat di Maria (Lc. 1,50-54): <<di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono>>, <<Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia>>; e nel Benedictus di Zaccaria (Lc. 1, 72-78): <<Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri, e si è ricordato della sua santa alleanza….>>